Il Coro S.Ilario, nell’ambito del Piano Strategico Giovani 2021-2022 dal titolo “TRAME DEL FUTURO”, ha bandito il primo concorso letterario-musicale nazionale:
“Da Castello a Castello Giovani in viaggio”.
Il Concorso si prefigge di creare una sinergia tra il mondo corale e le giovani generazioni, per dare nuova linfa al suo attuale repertorio ; intende a tale scopo realizzare un CD di brani inediti su testi composti da giovani autori sui temi riguardanti la condizione e la vita dei giovani d'oggi. I testi saranno musicati in seguito da compositori di caratura nazionale.
Viaggio, territorio, emozioni.
Come vivono i giovani oggi? Cosa vivono? Quali sono le emozioni che provano?
Come vedono il territorio in cui vivono? Che rapporto hanno con gli adulti di riferimento e più in generale con le generazioni meno giovani? Le generazioni del ventunesimo secolo sono preparate, sostenibili, green, hanno una self consiousness importante: sono il presente, il futuro culturale e artistico della nostra società e a loro abbiamo chiesto di rispondere alle domande qui sopra attraverso i loro scritti.
Nasce come Coro di tradizione popolare e di montagna, ma nel tempo si avvicina ad altri mondi quali: la musica sacra, le collaborazioni con il mondo del pop e dell' elettronica, la danza, il Teatro. Sviluppa un modo nuovo di fare coralità legando il proprio percorso artistico alla quotidianità, all' attenzione per le tematiche sociali, al fare memoria producendo spettacoli che coinvolgono arti diverse e molti artisti giovani. Il direttore artistico è il M° Federico Mozzi.
la giuria
Presidente:
Martina Dei Cas
Federico Mozzi
Federica Marchi
Fabrizio Trenti
Lodovico Saccol
Categoria "A" Giovani 15 - 20 anni
1° Noi siamo i figli dei padri ammalati - Marina Leonardelli
2° Alveare - Tommaso Dal Santo
Categoria "B" Giovani 21 - 35 anni
1° Le radici - Anna Pross
2° Corri di qua, corri di la - Federica Andretti
3° Sirena sempre - Veronica Pederzolli
Premio speciale " Da Castello a Castello"
Veci e giovani - Liceo F. Filzi di Rovereto
Classe 2^ UA - Prof. Pietro Ferreri
Premio speciale " Mi-Ar-rangio"
Provincia - Marino Pergher
I testi
1° PREMIO Categoria Giovani 15 - 20 anni
NOI SIAMO I FIGLI DEI PADRI AMMALATI
Marina Leonardelli
Noi giovani viviamo su una zattera nella burrasca, sballottati dalla società che di giorno tesse le promesse che di notte disfa.
Le vecchie generazioni osserviamo corrodersi come scogli del mare affilato, non alziamo un dito per fermare l’ineluttabile rito.
Bramiamo di spiccare il volo alla volta delle terre del latte e del miele, ma le nostre ali sono madide di sfiducia e finiamo
per imbatterci in personali ragnatele.
L’utile, ci è stato insegnato, deve essere il nostro unico criterio di valutazione, scandirà la nostra esistenza la competizione.
Siamo bimbi sgolanti nella notte nera, le nostre urla un’eco nel vento: solo sordi ascoltano il nostro senso di smarrimento.
Stringiamo speranza tra le mani e tentiamo di mantenerla accesa con occhi imbrattati di uragani.
2° PREMIO Categoria Giovani 15 - 20 anni
ALVEARE
Tommaso Dal Santo
Anche d’inverno il sole scalda
scalda e scappa via veloce
vola basso, ti guarda in faccia
dice “aspettami”, tornerò domani.
tu ronzi silenzioso, timido
a ritmo del freddo, come un brivido
passerà, supererai la neve
il giorno si allungherà, la notte sarà più breve.
Fiorirà il tarassaco, soffio di leone
la bianca acacia ridarà la forza
libertà, sarà il tuo risveglio
arriverà, la sciamatura nel vento.
1° PREMIO Categoria Giovani 21 - 35 anni
LE RADICI
Anna Pross
Le radici affondano nella nebbia dell’incertezza,
partire o restare?
Se partirò verso l’ignoto
mi dimenticherò del passato.
Se resterò in questa terra,
le radici saranno la mia prigione.
C’ho pensato,
ora lo so
ho deciso partirò
mi hanno detto, ricorda,
anche tagliando l’albero,
nel terreno rimangono ben salde le radici.
2° PREMIO Categoria Giovani 21 - 35 anni
CORRI DI QUA, CORRI DI LA'
Federica Andretti
Corri di qua, corri di là
Corri veloce, nessun ti aspetterà.
Corri su, corri giù
Corri più svelto, non recupererai più.
Alcuni la chiamano frenesia,
altri la ritengono ipocrisia,
dover essere, fare e piacere
pare che a questo mondo sia diventato un dovere.
Per non parlare delle umane relazioni:
stanno pian piano svanendo, come le nostre pensioni.
Coltivare una passione è diventata cosa faticosa
E farne una professione… idea poco fruttuosa!
Al profitto e al danaro ci insegnano a pensare
Costretti a lasciare nel cassetto i sogni da realizzare.
Allo sviluppo del pensiero critico non vien lasciato spazio:
se tutti ragionassero con la propria testa, per i mass media sarebbe uno strazio.
3° PREMIO Categoria Giovani 21 - 35 anni
SIRENA SEMPRE
Veronica Pederzolli
Indugia il tempo, ipnotizza
muove caffè, sorrisi e mozziconi:
le tue di bambina non erano illusioni.
«Cosa sei disposta a perdere?»
a un certo punto la vita lo domanda.
I capelli, i porti sicuri, un po’ d’orgoglio. Una serranda.
Sugli scogli a piedi scalzi
togli ferri da stiro dai fondali
per misurarti ancora,
tra stropicciature e ideali.
In mare aperto poi punti l’orizzonte,
tra te e te unico intermediario,
che prevedi e riscruti oltramonte:
«Serve Maps per un itinerario?»
Boccate d’aria, baci di nonna
lasci piaceri e cose andate,
le soluzioni all’esterno alloccate.
E così canta la verità
e ipnotizza gli orizzonti.
Ori, passacaglie e sintesi lunari:
«Guardale sott’acqua, sono le tue fonti».
SENZA TITOLO
Anna Pross
El dis el bis al tas,
che bale sto skipass
no ghe pu el sconto residenti?
Bisogn dirlo for dai denti
Son stuf del turismo
Vago a far sci alpinismo!
La bela nef bianca
En Trentin no la manca
Mi vago a sciar en solitaria
Mentre la zent la va en predaia
Son stuf del turismo
Vago a far sci alpinismo!
Quando staco le pel
Scominzia el pu bel
sempre atenti a le slavine
E se va zo come le mine
Son stuf del turismo
Vago a far sci alpinismo!
SENZA TITOLO
Thomas Scrinzi
Ho passato vent´anni a studiare,
e devo ancora iniziare a guadagnare,
5 anni dopo la corona d´alloro
Sono ancora in fila all´agenzia del lavoro
Volevo comprare una casa a tempo debito
Ma non posso accedere credito
La specializzazione non mi porta alla pensione
Triennale Magistrale Dottorato
E sono ancora nel precariato
Volevo fare il babypensionato
Ma sono nato nel precariato
14 anni 6 mesi e un giorno
Era il tempo per togliermi di torno
E invece il contratto determinato
me lo tengo finche sarò spirato
La giustizia salariale
la vedrò quando sarò orizzontale
RIT:
La specializzazione non mi porta alla pensione
Triennale Magistrale Dottorato
E sono ancora nel precariato
UN VIAGGIO IMPORTANTE
Chiara Riccardi
Oh Trentino, Trentino sai
Dal Piemonte per studiare un dì arrivai
Ma molto di più trovai qui
Che da studiare per tanti dì
Trovai amici con cui conviviare
Con cui si poteva bene parlare
Trovai laghi in cui nuotare
Con tuffi e natura da ricordare
Trovai montagne tanto vicine
Che il sole coprivano presto all’imbrunire
Trovai cieli azzurro pastello
Che rendevano tutto tanto bello
Trovai una barba da accarezzare
Che è tanto bello ancor ora annusare
Trovai braccia forti e delicate
Che sono da me tanto amate
Trovai un'altra casa nuova e accogliente
Che mi ama e mi stringe dolcemente
L' ABBONDANTE DIVERSITA' SI INTEGRA E SI MOLTIPLICA
Nicole Carpentari
Non abbiamo lo stesso motore e campo visivo.
Questo mi allevia.
Sento la meta sia la stessa
ma ognuno procede a modo proprio.
Con inerzia
di chi si ferma a pensare di fronte al bersaglio.
Gentilezza
non come se la vita potesse esistere senza tumulto
ma nel suono con cui diamo spazio
e orecchie a chi ci è accanto.
Curiosità
di chi nota la luce danzare di fronte all’uscita.
Alterchi intimi
o palese calma
non perché le risate non riecheggino
o non si abbiano arresti
ma perché il tempo consolidi domande e accolga risposte.
Non abbiamo lo stesso motore e campo visivo.
Questo mi allevia.
Ognuno sa alzare il proprio bicchiere.
Mi chiedo se il mondo adulto percepisca
l’indifferenza è il solo invalicabile confine.
UNA GIORNATA D' AUTUNNO A TRENTO
Matteo Del Santo
Si accende un piccolo fuoco al di là delle montagne, bagliore caldo.
La luce arriva presto, ma il sole sbuca tra le cime solo a metà mattina.
I colori cambiano, autunno. La natura incendia tutto quello che le rimane.
Le piante sperimentano la morte ogni anno.
L’inverno è un tempo difficile, vita fragile e immobile, per questo bisogna
salvare solo l’essenziale.
Gli alberi riconoscono l’inverno per tempo, passano tutta l’estate a prepararsi.
Vivono per la morte, muoiono per la vita.
La luce rimane a lungo, ma il sole scompare tra le vette già nel pomeriggio. Si
nasconde, e va ad accendere il fuoco che ci illumina l’autunno, che ci scalderà
l’inverno.
UNA VITA SENZA PAUSE
Simone Detassis
Sono sveglio attivo un nuovo giorno quante cose devo fare oggi come ieri e l’altro ieri e pure domani dalla mattina alla sera dopo cena
e continuo giorno dopo giorno ma mi piace sì mi piace a volte troppe informazioni troppe attività ma mi piace quello che faccio
vivo la vita appieno no potrei fare di più per avere di più in futuro incerto difficile entusiasmante tra le mie montagne o fuori dalla mia città
vorrei andare via ma il cuore è sempre qui tra le montagne voglio andare via aerei treni bus Europa America
sì mi piace quanti ricordi di infanzia tra le mie montagne bellissime ma nel futuro vedo di più sono combattuto
e devo fare ancora tanto oggi come ieri e l’altro ieri e pure domani.
VOGLIO FARE L' EUROPARLAMENTARE
Marta Moientale
Ti vedo che passeggi col cane lo fai pisciare sul cartello elettorale
ma ti pare?
La mia faccia sul cartello il tuo gesto non era bello
tu dici che va tutto male allora cos’hai da rischiare?
non è più il tuo momento vota me, io di certo non ti mento
Voglio fare l’europarlamentare
Cossè che te vói far?*
L’europarlamentare
Ah, bom*
Il mio sogno è blu elettrico dodici corsi per parlare in pubblico
per fare l’europarlamentare ma ho l’ansia sociale
Un tipo in un locale mi ha insegnato a ballare
io che ho l’ansia sociale mi sono lasciata andare
ho imparato che per ballare si alzano le mani come per votare
Ora che sono europarlamentare porto le nostre istanze
nelle giuste stanze ho vinto l’ansia sociale
*Cos’è che vuoi fare tu?
*Ah, vabbé
SORRISI, LABBRA E...
Jacopo Murittu
Quella sottile curva che aprendosi lasciava intravedere i denti significava tutto.
Un sorriso può scaldare l'anima.
Le labbra tramite il loro colore e la loro carnosità erano ciò che lo conquistava.
Appena una ragazza sorrideva lui si innamora e si domandava come sarebbe stato
baciare quelle labbra che portavano così tanta gioia.
Forse un modo ingenuo di provare dei sentimenti.
Questa sua innocenza però sparì e con sé la poesia del suo amore.
Continuò a guardarsi intorno perdendo la speranza.
Fu privato del suo potersi innamorare.
Loro presero il sopravvento vietandogli di amare.
Lì, fisse a coprire ciò che gli era più caro.
Sorrisi, labbra e sopra mascherine.
PREMIO SPECIALE " DA CASTELLO A CASTELLO "
VECI E GIOVANI
Liceo F. Filzi di Rovereto - Classe 2^ UA
Prof. Pietro Ferreri
Veci
Quand che l’era strof,
ne scondeven
e i veci ne zerchevan
entat i ne crieva,
le done feva da magnar en tel parol,
i bocie i feva bacam,
perché i g’eva fam.
Lavorevem en simpatia,
quando la guera l’è nada via,
g’evem el magom e anca
se non g’evem pensà,
semo tornai a ca’.
TRADUZIONE DAL DIALETTO TRENTINO
Vecchi
Quando era buio,
ci nascondevamo
e i vecchi ci cercavano
mentre ci sgridavano,
le donne facevano da mangiare nel paiolo,
i bambini che facevano baccano,
perché avevano fame.
Lavoravamo in allegria,
quando la guerra è andata via,
avevamo nostalgia e anche
se non ci abbiamo pensato,
siamo tornati a casa.
Giovani
Noi cerchiamo l’avventura
viviamo nelle nostre realtà
affrontiamo la paura
e scappiamo nella virtualità.
Quando non sappiamo cosa fare,
usiamo il cellulare,
con quello noi viaggiamo
e socializziamo.
Per viaggiare,
una volta usavi i carri
con cavalli bizzarri,
ora con un po’ di benzina
puoi arrivare fino a Ravina.
IL MONTE STIF
Liceo F. Filzi di Rovereto - Classe 2^ UA
Prof. Pietro Ferreri
Mi vardo fora dala finestra
e me par tut na gran festa,
el mondo l’è piem de colori
e de molti viazadori
che da lontam i è arivai
e sul Stif i vem portai.
L’è en mont protetif
e per nula opresif,
che el me salva dale ociae dela zent
el me rende pù cosent.
Ala veta som ‘rivà
e g’ho fat na gran sudà,
ma content arivo ala zima
feliz e con pù autostima.
Zima mia, zima bela
te sei propri la me stela
fin da putelota te me g’hai ensegnà
che tut el mal, l’è ormai pasà.
TRADUZIONE STROFA DAL DIALETTO TRENTINO
Il MONTE STIVO
Guardo fuori dalla finestra
e mi sembra tutto una grande festa,
il mondo è pieno di colori
e di molti viaggiatori
che da lontano sono arrivati
e sullo Stivo vengono portati.
È un monte protettivo
e per nulla oppressivo
che mi salva dagli sguardi della gente e mi
rende più cosciente.
Alla vetta sono arrivata
e ho fatto una sudata
ma contenta arrivo alla cima
felice e con più autostima.
Cima mia, cima bella
sei proprio la mia stella
fin da piccola mi hai insegnato
che tutto il male è ormai passato.
DENTRO DI ME C'E' UN BOSCO QUASI MAGICO
Liceo F. Filzo di Rovereto - Classe 2^ UA
Prof. Pietro Ferreri
Dentro di me c’è un bosco quasi magico
che dona pace, benessere e calma le mie tempeste.
Nel suo sentiero non si nota sempre il profumo dei fiori e le gocce sui loro petali.
Non si nota nemmeno l’altezza dei tronchi degli alberi morti
che già nel cuore della foresta sono case di uccelli.
Rifugio degli animali,
a volte cupo e silenzioso, a volte chiaro schiamazzo.
talvolta più sacro, talvolta prezioso.
E nel bosco c’è un fiume, Che attraversa terre sconosciute,
A volte turbolento, A volte sereno
Tutti ne vedono la superficie, Ma è sempre profondo,
Oscuro
Tutti ne vedono le acque,
E suppongono che siano dolci, ma sempre hanno un tocco amaro
E alla fine di quel fiume, nulla conosci
IL RICHIAMO DEI MONTI
Liceo F. Filzi di Rovereto - Classe 2^ UA
Prof. Pietro Ferreri
Con l’entusiasmo di imparare lascio i posti a me cari
percorro esterrefatto il paesaggio col cuore pieno di coraggio
lascio i miei monti che accolgono gli animi infranti,
riscaldano le notti autunnali e trasportano in pensieri fenomenali
girovagando in città mai viste osservo un posto tutto nuovo
palazzi e alti grattacieli mi lasciano il fiato sospeso
dalla spensieratezza passo alla stanchezza
suoni e rumori per tutta la città vorrei tanto tornare là
non capisco il vuoto che non mi lascia salvezza
dentro tutta questa pienezza tutta la sicurezza sembra sparire
Soltanto ora mi rendo conto
che il viavai frenetico delle persone,
ormai soltanto comparse
nello spettacolo della vita, non mi appartiene
L' INVERNO DEI NOSTRI TEMPI
Liceo F. Filzi di Rovereto - Classe 2^ UA
Prof. Pietro Ferreri
Le foglie cadono dolcemente
e il bosco piano piano si svuota,
diventa muto e rimane solo, qualche volta,
la risata dei bambini che giocano.
Le anatre sono andate via sotto il cielo nuvoloso
come tante persone in cerca della primavera,
ora i sentieri sono ostacolati dal ghiaccio
e dai rami di pino pungono freddi il corpo scoperto.
Con una foglia sul volto condividiamo la nostra via
con la paura di essere travolti dalla neve.
Il caldo se n'è andato, il freddo ci circonda
e noi con la nostra fragilità aspettiamo
di scoprire un sentiero sicuro in cui la neve scende lieve
e tutto di bianco si ricopre
freddo è l’inverno, ma calde sono le case,
il caldo del camino scalda i nostri cuori
e se la fiamma è viva, diffonde
Amore.
PREMIO SPECIALE " MI AR-RANGIO "
PROVINCIA
Marino Pergher
Dentro le risacche esiste un mondo a parte di scontri e delusioni
Dentro ogni abitante esiste un volto o tanti, sicuro le emozioni
Dietro vecchi moli si nasconde Narnia o almeno un vecchio saggio
Dietro questa vita forse un vuoto o l’ansia, ricercherò il coraggio
Se perdonerai questi scheletri ti ritornerà il sorriso
Non nascondere questi scheletri, ma a quel gioco fai buon viso
Sopra quel muretto trovo le lucertole, gli taglierò la coda
Oltre quel vialetto c’è il mulino vecchio, la ruota gira ancora
Sopra questo cielo trovo l’infinito o il buio più totale
Ho subito un torto, me lo lego al dito, mi vendico domani
Se perdonerai questi scheletri ti ritornerà il sorriso
Non nascondere questi scheletri, ma a quel gioco fai buon viso
Colgo la ginestra dal giardino accanto, l’intero prato è in fiore
Si sentono i fringuelli e il loro dolce canto, stagione dell’amore
L’insolita frequenza di una vita eterna in mezzo a questi boschi
Rimane la paralisi di queste membra, decideranno i posteri
La terra brulla brulica di forme alterne, esterna il brutto e il bello
A trovare il deserto in questa zona verde mi esploderà il cervello
La sabbia che si impiglia ed entra nelle scarpe vorrebbe entrare a casa
Ma sotto quel tramonto rosso come Marte le svuoterò per strada
Se perdonerai questi scheletri ti ritornerà il sorriso
Non nascondere questi scheletri, ma a quel gioco fai buon viso
Per strada puoi trovare di questi ricordi, se li interiorizzi troverai di nuovo le radici
Non dimenticarli che sennò poi cambi e perdi la felicità che nasce dai giorni felici
Se perdonerai questi scheletri ti ritornerà il sorriso
Non nascondere questi scheletri, ma a quel gioco fai buon viso
1° posto - Buono del valore di 150,00 euro valido per l'acquisto presso Iiriti Music Store.
2° posto - Buono del valore di 100,00 euro valido per l'acquisto di presso Iiriti Music Store.
3° posto - Buono del valore di 50,00 euro valido per l'acquisto presso Iiriti Music Store.
Premio speciale “Da Castello a Castello Giovani in viaggio” - Buono del valore di 200,00 euro valido
per l'acquisto presso Iiriti Music Store.
Premio speciale “Mi Ar-Rangio” - Buono del valore di 200,00 euro valido per l'acquisto presso Iiriti
Music Store.
Ad ogni vincitore verrà data in omaggio una copia della pubblicazione contenente gli elaborati premiati.
i premi